lunedì 14 maggio 2012

"Hunger Games": Quando un film SCOPIAZZA altre storie...

Nella foto, Hunger Games di G. Ross (2012)
Odio fare la saccente. E odio ancora di più guardare film che mi trasformano in una maledetta maestrina con la penna rossa. Chiamatela, se volete, deformazione professionale o spocchia, molto spesso le due cose si equivalgono. Bene, non avendo alcuna intenzione di spendere una lira (...o euro, checchesidica) per vederlo al cinema, ho deciso di guardare in modo alternativo l'attesissimo Hunger Games di Gary Ross che questa volta non è Hunger di Steve McQueen, con Michael Fassbender.

Tralasciando la noia mortale che attraversa le quasi due ore abbondanti di pellicola - ma questo, si sa, sta diventando un vezzo stilistico di molti registi: quando non si sa più cosa raccontare, si allunga il brodo...un po' come si faceva alle elementari - quello che mi ha lasciato estremamente perplessa è l'incredibile mancanza di originalità nella trama. Un film - così acclamato e osannato negli States - che si rivela la scopiazzata di un passato lontano e vicino, narrativamente parlando. Posso citarvi almeno due racconti, completamente differenti tra loro, da cui la scrittrice Suzanne Collins ha attinto senza ritegno (magari in buona fede...o semplicemente perchè a corto di idee?):


  • i 7 fanciulli e le 7 fanciulle inviati da Atene e mandati in sacrificio al Minotauro, figlio del re di Creta Minosse, come tributo di sottomissione per aver perso la guerra (prendete un qualsiasi dizionario di mitologia e ne troverete riscontro)
  • il manga giapponese, a firma di Koushun Takami e del mangaka Masayuki Taguchi, Battle Royale (prima edizione: anno 2000): 21 ragazzi e 21 ragazze di terza media, scelti a sorteggio, vengono mandati ogni anno su un'isola per partecipare al cosiddetto Programma, una sfida all'ultimo sangue dove solo uccidendosi l'uno con l'altro, con le armi e i mezzi meno ortodossi, verrà proclamato un vincitore.

Nella foto, un'immagine tratta dal manga Battle Royale (2000)
Ecco, diciamo che la Collins non riesce a farla franca con chi ha un minimo di esperienza con la mitologia greca ed una passione sfegatata per i manga giapponesi. C'è chi parla anche di un retrogusto fantascientifico alla Rollerball, che effettivamente è impossibile non citare, eccetera eccetera. E poi questa condanna al reality show estremo, che fa molto anni Duemila e che oramai non attacca più. Condannare il voyeurismo (anche estremo) da reality, in cui il cinema passa per il medium critico nei confronti della tv dannata e cattiva (anche qui, cos'ha di così diverso dalla vita vissuta da Truman Burbank in The Truman Show? La violenza fisica? Capirai, quest'uomo ha vissuto la sua intera esistenza in modo fittizio, con rapporti di plastica e relazioni basate su uno storyboard...più violenza meschina di questa!), ripeto, sa di vecchio e stantio. Se Hunger Games fosse arrivato con 12 anni di anticipo, avremmo sicuramente gridato al miracolo. Qui, al massimo, ti viene l'ulcera.

Fase decadente del cinema hollywoodiano? Non voglio essere così estrema, perchè effettivamente ci sono tanti bei prodotti originali che ci lasciano tirare un sospiro di sollievo. Tuttavia, è innegabile che questa corsa al remake e al saccheggio selvaggio di best-seller (molto poco best, a mio avviso) stia annebbiando la mente di molti sceneggiatori, che si crogiolano nel riadattare senza troppi interventi personali racconti già scritti da altri. Lo reimpastano, lo rimescolano (senza particolari interventi, va detto), ci piazzano due effetti speciali o un bel volto e il gioco è fatto.

Diciamo che dalla macchina dei sogni mi aspetto un tantinello in più.



2 commenti:

  1. Ritengo che Hunger Games sia un offesa al genere fantasysabato 26 maggio 2012 alle ore 18:45:00 CEST

    Io a dire il vero oltre al mito del minotauro, lo ricollegherei anche con 1984 di George Orwell per via della popolazione tenuta sotto controllo e sottomessa. Ottima recensione... La penso esattamente allo stesso modo

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  2. Assolutamente, "1984" è un altro chiarissimo esempio di caso letterario da cui la Collins ha saccheggiato a piene mani. Grazie per averlo citato! Parlando con altre persone di "Hunger Games", è successo che molti abbiano obiettato questa faccenda del saccheggio, dicendo che è dalla notte dei tempi che operazioni di questo tipo vengano effettuate (intendo autori che recuperano altri testi). E' vero fino ad un certo punto: un conto, appunto, è parlare di "citazionismo" o "omaggio" ad una tale opera, un conto è parlare di scopiazzamento selvaggio.

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